La mostra di Pinin Carpi alla Galleria delle lavagne è stata un’esposizione di grande significato artistico, didattico e pedagogico.
Nei corridoi della scuola per 38 giorni sono stati esposti 17 quadri con le illustrazioni originali dello scrittore, illustratore, pittore Pinin Carpi.
Inaugurata alla presenza della figlia Susanna Carpi, con una presentazione dei ragazzi che hanno esposto la storia dell’artista e con l’esecuzione dalle musiche del compositore Fiorenzo Carpi, suonate dall’orchestra dei ragazzi della scuola condotti dagli insegnanti di musica e strumento. Ha visto la presenza di più di trecento persone tra alunni, maestre, professori, genitori, visitatori.
200 alunni della scuola Rinascita e 350 alunni della scuola primaria di primo grado Nazario Sauro, si sono recati in visita partecipando con i loro insegnanti al percorso didattico elaborato dal Dipartimento di Arte Immagine della Rinascita A. Livi.
Grazie al progetto di raccordo le docenti di arte immagine hanno ideato un percorso didattico che prevedeva momenti distinti: la conoscenza dell’artista attraverso una presentazione della vita e delle opere e la proiezione di una registrazione, tratta dagli archivi storici della Rai, di un racconto recitato Pinin Carpi; l’osservazione attenta e guidata, stimolata attraverso una “caccia al tesoro”, degli acquerelli esposti; la produzione di un elaborato artistico “alla maniera di Pinin” che ha portato gli alunni a sperimentare la tecnica delle macchie di colore che stimolano la fantasia e la creatività per produrre immagini. Alcune insegnanti hanno sollecitato l’invenzione di una storia che partiva dall’illustrazione creata.
Altri percorsi sono nati nelle differenti classi sulla scia degli stimoli generati dalla mostra.
Per alcune classi della scuola elementare sono stati gli stessi alunni delle medie a fare da conduttori del percorso didattico, creando così un contesto di educazione tra pari peer to peer.
Infine la mostra che è stata aperta al territorio anche oltre all’orario scolastico ha visto la presenza di visitatori, la scuola dunque si è resa promotrice di cultura anche per la città.
Raccordo Scuola Primaria e Sec. di I grado - Docente: Prof.ssa Carla Zaffaroni
Foto dei lavori degli studenti
BIOGRAFIA
La famiglia e la Resistenza
Pinin Carpi, scrittore, illustratore e saggista italiano di libri per l’infanzia, nasce a Milano l’11 luglio del 1920 in una casa che si trova nei pressi di via San Marco, non lontana dall’antico porto Tombone del Naviglio, oggi interrato – la casa, come lui raccontava era anche vicina al mulino ad acqua di una fabbrica di cioccolato.
Figlio del pittore Aldo Carpi, cresce in una famiglia di artisti: il nonno materno Cecilio Arpesani era architetto, il padre Aldo pittore, uno zio da parte di padre lo scultore Libero Andreotti. Artisti saranno anche i suoi fratelli: Fiorenzo, musicista, e Cioni, pittore. Pinin comincia fin da bambino a scrivere racconti, romanzi e poesie e a disegnare e dipingere, confezionando veri e propri libri con forbici e colla. Nel 1941, quando ha 21 anni, Garzanti pubblica un libro illustrato da lui, Saranga il cacciatoredell’esploratore inglese Attilio Gatti.
Compiuti gli studi classici al Liceo Beccaria, si iscrive a lettere, per poi passare ad architettura. La guerra interrompe i suoi studi e Pinin entra nella lotta partigiana – e del resto la lotta contro il fascismo coinvolge tutta la famiglia: il padre Aldo viene deportato a Mauthausen, da cui riuscirà a tornare, mentre il fratello Paolo, catturato a 17 anni nel corso di una riunione della Resistenza, viene ucciso nel campo di Flossenburg.
Arrestato più volte, dopo la liberazione Pinin lavora all’ufficio stampa del CLN Alta Italia. In seguito lavora al Touring Club Italiano, dove gli viene affidata la collana Attraverso l’Italia per la quale realizza tre volumi. Quando può continua a scrivere, ma nel 1951 smette di dipingere. Capo ufficio stampa dell’Automobile Club di Milano, è intanto critico teatrale e di musica jazz del quotidiano 24 Ore e collabora con varie riviste, come Linea Grafica. Nel 1960 diventa capo ufficio stampa della casa editrice Garzanti e via via si dedica anche alla critica d’arte, e in particolare dal 1963 dirige la rivista Arte Club del Club del Libro d’arte di Garzanti, fino alla sua chiusura nel 1966.
Intanto collabora con la rivista Atlante della De Agostini per cui realizza ampie monografie.
Il lavoro di scrittore
Nel 1964 scrive il primo romanzo per bambini, Cion Cion Blu, che verrà pubblicato da Garzanti solo nel 1968.
Molto importante è per lui l’incontro con Gianna e Roberto Denti, “inventori” della Libreria dei Ragazzi, nata nel 1972 a Milano e seconda libreria in Europa dedicata alla letteratura per l’infanzia e l’adolescenza: Gianna e Roberto comprendono il valore del lavoro di Pinin Carpi e contribuiscono in modo fondamentale a far conoscere la sua opera in Italia.
Nel 1970 Pinin si dedica a un lungo e complesso lavoro sul diario scritto clandestinamente da suo padre Aldo (sotto forma di lettere alla moglie Maria) nel campo di concentramento di Gusen-Mauthausen, traformandolo in un racconto sull’intera deportazione. Il volume uscirà da Garzanti nel 1971 col titolo di Diario di Gusen.
Le illustrazioni e l’arte
I libri di Pinin Carpi sono finora illustrati da altri, finché un giorno Gianna Denti gli chiede una dedica a un libro. Per fare una cosa un po’ speciale Pinin l’accompagna con un acquerello. E da quel momento riprende a dipingere e comincia a illustrare da sé i suoi libri: il primo è Le avventure di Lupo Uragano, che esce nel 1975.
Nello stesso anno comincia a ideare quella specie di “antienciclopedia” che è Il mondo dei bambini, lavoro che lo impegna per più di cinque anni.
Intanto progetta la serie L’arte per i bambini (pubblicata da Vallardi tra il 1973 e il 1993) un modo innovativo per avvicinare i bambini all’arte, raccontando storie le cui illustrazioni consistono in una sequenza di quadri di un grande pittore, sulla quale Pinin Carpi costruisce la storia. Usciranno otto volumi coi dipinti di Klee, Van Gogh, Rousseau, Matisse, Nolde,
Goya, Canaletto, Vermeer.
A partire da questi anni si dedica quasi interamente ai libri per bambini, sia scrivendoli sia illustrandoli e prima della pubblicazione li racconta ai suoi figli (ne ha cinque: Anna, Valentina, Paolo, Susanna
e Mauro), e in seguito a moltissimi altri bambini. Per molti anni lo affianca nel lavoro di illustrazione la moglie la pittrice Marilena Rescaldani.
La cultura visiva
Va detto che la sua attività di illustratore ha trovato un terreno fertile nella ricchezza di immagini dell’ambiente in cui è cresciuto: come le opere del padre Aldo e di tanti altri artisti, le numerose e bellissime riviste d’arte che arrivavano a casa sua e i tanti libri d’arte.
In particolare influenzano il suo lavoro di illustratore i pittori olandesi e fiamminghi del Cinque e Seicento e i dipinti dell’antica pittura cinese. Tra gli illustratori ama specialmente i nordici, anzitutto Arthur Rackham, ma anche Gustave Doré, Edmond Dulac, Beatrix Potter, Kate Greenaway, Rose O’Neill. Spunti notevoli gli derivano anche dalle strisce “americane” del Corriere dei Piccoli, specialmente dal Mio Mao di Pat Sullivan, e da
quelle di Tofano, di Rubino e di tanti altri. Il vero avvio però, come Pinin Carpi racconta, è stato guardar dipingere e disegnare (in molti casi anche come modello, come nel Davide che incontra Betsabea in una vetrata del Duomo di Milano) il padre Aldo Carpi.
Pinin Carpi continua a lavorare fino agli ultimi mesi della sua vita.
Si spegne a Milano il 31 dicembre 2004.